TESTUGGINI: ALCUNI ERRORI DA EVITARE PER CHI HA DECISO DI ADOTTARE QUESTI RETTILI
Dell’ordine dei Cheloni appartengono le testuggini (terrestri e d’acqua dolce) e le tartarughe (cosi si chiamano soltanto quelle marine).
La vita di questi rettili in cattività risulta influenzata dal rispetto da parte dell’allevatore delle caratteristiche ambientali, nutrizionali e dei parametri fisiologici fondamentali; costituzione del terrario o acqua terrario (temperatura, umidità, illuminazione, i materiali utilizzati per l’arredo) e l’alimentazione.

L’incostanza o addirittura il mancato rispetto di uno solo di questi parametri fondamentali può portare a gravissime conseguenze che a volte diventano incompatibili con la vita.
Una fase molto delicata per questi animali è rappresentata dal letargo.
Non tutte le specie di testuggini vanno in letargo: per entrare in ibernazione una tartaruga deve essere in piena forma fisica. In cattività esistono vari modi per far affrontare il letargo ai nostri rettili nel migliore dei modi: letargo all’aperto (dotare la recinzione di rifugi coperti) letargo controllato (temperatura tra 2 e 9° C generalmente una cantina o comunque un luogo non riscaldato artificialmente), letargo in frigorifero (diffusa nei paesi freddi dove le temperature possono scendere sotto lo zero; i frigoriferi che riescono a mantenere le temperature di 5° C piu o meno 2 gradi, possono offrire un ottimo rifugio).
Il risveglio inizia quando la temperatura ambientale raggiunge circa i 10° C, il metabolismo basale si riattiva andando a ripristinare tutte le funzioni generali compreso il sistema immunitario.

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Appena uscita dall'ibernazione, la testuggine, è debole e sensibile alle infezioni, bisogna fare attenzione nei primi giorni dal risveglio perchè spesso alcuni errori nell’allevamento possono causare vari problemi tra i più rischiosi i blocchi intestinali.
Quando una testuggine in natura entra in letargo, circa una settimana prima inizia a non nutrirsi, facilitando lo svuotamento intestinale. Per intenderci la nostra testuggine (testudo hermanni) a circa 10 °C inizia a non avere più appetito e quando la temperatura scende a 5 °C va in ibernazione.
In cattività un errore comune è quello di mandare in letargo i rettili “a stomaco pieno”. La prima cosa da fare al risveglio delle nostre testuggini è cercare di farle reidratare e permettere cosi di espellere le tossine. Bisogna prendere il rettile, adagiarlo in un contenitore riempito d’acqua tiepida (non deve superare il piastrone) questo sistema serve per l’idratazione, per facilitare sia l’eliminazione di feci indurite durante il letargo, sia l’urinazione e di conseguenza l’eliminazione delle tossine accumulate. Le testuggini dovrebbero riprendere ad alimentarsi entro una settimana dal risveglio, se ciò non dovesse accadere saremo di fronte ad una condizione patologica chiamata “anoressia post letargo”, situazione che necessita un trattamento da un Medico Veterinario esperto di animali non convenzionali, in quanto deve essere seguito un iter diagnostico anche con esami ematici per valutare l’entità dei danni avvenuti prima e durante la fase di letargo. In genere, con le cure adatte, compresa l’alimentazione forzata tramite sondino gastrico, la testuggine riprende ad alimentarsi spontaneamente e può essere rimessa nel suo ambiente.